Dal banale raffreddore all’otite. Le cause del catarro possono essere le più diverse anche se nella maggior parte dei casi la malattia che lo causa colpisce il naso. In condizioni normali la secrezione è molto contenuta: la sua funzione è quella di mantenere idratate le vie respiratorie ricoprendole con una sottile membrana. Quello in eccesso viene convogliato verso la glottide dove viene inghiottito. 

Il fastidio nasce quando una porzione dell’albero respiratorio diviene sede di un processo infiammatorio che porta ad una produzione eccessiva di catarro che non riesce ad essere eliminata e finisce per accumularsi ostruendo le vie respiratorie.

A questo punto il corpo mette in atto i meccanismi di difesa: altro non sono che la tosse e il gocciolamento nasale che percepiamo quando abbiamo un eccesso di catarro. Se l’accumulo di catarro interessa i bronchi si accuserà tosse, nel caso il problema sia nel naso, nei seni paranasali o nelle orecchie, si avrà gocciolamento di catarro dal naso.

Le cause possono quindi essere molte e una prima diagnosi può essere fatta proprio osservandolo.

  • Il catarro giallognolo o verdastro e vischioso deve la sua colorazione a materiale purulento disciolto ed è quindi la conseguenza di un’infezione batterica delle vie respiratorie profonde (tracheite, bronchite).
  • Il catarro perlato e vischioso è invece costituito da solo muco ed è perciò il segno di una infiammazione lieve o di una semplice irritazione delle mucose. Può essere perciò causato da una leggera bronchite o anche da un problema allergico come l’asma o da cause esterne come il fumo di sigarette che irrita il muco.
  • Il catarro rossastro o striato di rosso è la conseguenza di sangue ad esso frammisto che nella maggioranza dei casi è dovuta dalla rottura di qualche capillare in seguito a tozze stizzosa. In ogni caso è bene tenere sotto controllo la situazione e rivolgersi ad un medico o al 118 nel caso si trasformi in una vera e propria emorragia.
  • Il catarro sieroso, scarsamente denso e tendente a rosa è tipico dell’edema polmonare mentre se di colore biancastro può essere segno di un carcinoma polmonare.
  • Il catarro che gocciola dal naso, come abbiamo visto, è sintomo quasi sempre di un raffreddore mentre quello che viene espulso con la tosse è dovuto ad un’infiammazione dei bronchi. C’è però il caso del catarro  in gola, gocciolando dalle cavità retro nasale. Questo è il segno di un’infiammazione che interessa i seni paranasali o altre zone delle vie respiratorie.
  • Il catarro retro nasale è quindi un fenomeno che nasce in seguito ad un disturbo dovuto all’infiammazione della gola. Le ghiandole aumentano la secrezione di muco e rallentano i naturali movimenti che portano all’inghiottimento del catarro che ristagna in gola o cola dietro al naso creando la sensazione di avere un groppo in gola. Il fenomeno nasce, oltre che con influenza, raffreddore o infezioni batteriche anche con le allergie respiratorie (polline e polvere le più tipiche).

Molto comune come causa è la sinusite: si tratta di un’infiammazione che attacca le quattro cavità presenti nelle ossa del cranio (i seni paranasali) che contengono aria e che sono in comunicazione tra loro e con i seni nasali. Si tratta di un processo infiammatorio che porta all’aumento della normale secrezione del muco e che lo porta a ristagnare in queste cavità e ad infettarsi. Il reflusso gastrico, dovuto a patologie della gola (laringite, faringite) è causa dell’irritazione del muco e del ristagno del catarro. Il quale, se non curato, può a sua volta causare la faringite cronica e tonsillite.

Come si scioglie il catarro in gola?

La diagnosi è effettuata con l’analisi di sintomi e segni che abbiamo appena visto. Se il catarro è dovuto ad infezioni verrà somministrato un antibiotico per curare la malattia e di conseguenza ridurre il catarro in gola.

Altrimenti si procede con altre cure come ad esempio inalazioni di vario tipo o, in alternativa, con rimedi naturali. I più classici sono le irrigazioni nasali a base di soluzioni saline già pronte in commercio o da preparare in casa sciogliendo una decina di grammi di sale in un litro di acqua tiepida. Può essere utile anche l’inalazione di oli essenziali di eucalipto con l’accorgimento di evitare il fumo e bere molta acqua.

Molto spesso farmaci e rimedi naturali sono efficaci per ridurre il catarro ma l’unica soluzione definitiva, soprattutto se si soffre spesso di questo disturbo, è la rimozione delle mucose infiammate. Dopo aver consultato l’otorino, che saprà individuare il problema, è possibile capire in che zona intervenire: turbinati nasali, seni parnasi, polipi nasali, gola. Qui si accumula la mucosa infiammata che può essere oggi eliminata senza la necessità di un intervento chirurgico invasivo ma con una semplice operazione ambulatoriale. Si tratta dell’intervento con laser che può essere declinato in vari modi a seconda della zona da curare ma che ha una caratteristica comune: dura pochi minuti e non richiede tamponi nasali o ricoveri. Dopo circa un’ora il paziente può tornare alla sua vita senza nessuna conseguenza e, soprattutto, senza catarro.

A cura del Dott. Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria, Bologna