L’otite nei bambini è una patologia molto frequente, come molto frequente, al tempo stesso, è il ricorso immediato all’antibiotico per tentare di curare il più velocemente possibile quella che altro non è che una manifestazione infiammatoria dell’orecchio. Quale antibiotico, per quanti giorni va somministrato e dopo quanto fa affetto sono solitamente le domande che il medico di base o il pediatra si sentono rivolgere da genitori preoccupati e stremati da notti insonni.

E’ bene, tuttavia, prima di addentrarci nel campo della terapia precisare che esistono diversi tipi di otite, con cause, concause, sintomi e cure differenti. Proprio per questo motivo, quando le infiammazioni riguardano le orecchie del bambino, è opportuno che alla visita del pediatra faccia seguito una seconda consultazione medica da parte di un otorino, necessaria ad escludere qualsiasi serio fattore predisponente l’otite.

Capita, infatti, che l’infiammazione dell’orecchio dei più piccoli sia collegata ad un ingrossamento delle adenoidi, problematica facilmente risolvibile con un semplice intervento di adenoidectomia con coblator.

Negli adulti, invece, la causa dell’otite si può rintracciare di frequente in una cattiva respirazione nasale, spesso derivante da una ipertrofia dei turbinati o da sinusite.

Otite esterna

E’ un’infezione batterica più frequente nei climi/luoghi caldo-umidi ed è diffusa in particolare nel periodo estivo. Poiché il nuoto predispone l’orecchio a questo tipo di malattia essa viene spesso chiamata anche ‘orecchio del nuotatore’. Questo tipo di otite colpisce la cute della parte esterna dell’orecchio e il padiglione auricolare provocando nel paziente un senso di prurito e congestione, alle volte molto dolorosa e associata a calo dell’udito. Spesso l’infezione esterna interessa i bambini che hanno un condotto uditivo più delicato. L’umidità presente nella parte più esposta del condotto rende più facile la vita ai germi provenienti dall’esterno e portati dall’acqua, una delle concause più frequenti di irritazione.

Anche la sola umidità è sufficiente a provocare un’otite alla quale, alle volte, può associarsi una otomicosi (con prurito molto forte), un’infezione da funghi che può essere originata, appunto, da batteri o anche da un abuso di gocce antibiotiche.

I sintomi più comuni dell’otite esterna sono, come detto, prurito associato a dolore acuto con gonfiore e possibile comparsa di pus. Nelle infiammazioni più serie può comparire anche qualche linea di febbre. Il malessere può crescere muovendo testa, collo e bocca, innescando nel bambino il rifiuto del cibo (succhiare diventa infatti doloroso) e di conseguenza il pianto.

La visita del pediatra permette di appurare se il bambino è affetto o meno da otite esterna, ma spesso il ricorso all’antibiotico, oltre a non risolvere definitivamente il problema, rischia di aggravare la situazione aprendo una ‘breccia’ all’infezione micotica da funghi. Un consulto da parte dell’otorinolaringoiatra, con aspirazione e rimozione delle secrezioni presenti nell’orecchio e successivo esame colturale in laboratorio (tampone auricolare), consente di liberare il condotto limitando da subito il dolore. Sulla base dei risultati delle analisi, inoltre, l’otorino potrà verificare la presenza nel bambino di fattori che possono predisporlo all’insorgenza di otite.

Otite media

Si tratta anche in questo caso di un’infezione batterica, la quale tuttavia interessa il cosiddetto ‘orecchio medio’, tra la membrana e il condotto interno. Insieme ai comuni raffreddori è una delle malattie pediatriche diagnosticate più di frequente. Non a caso è ritenuta tipica dell’infanzia (cinque bambini su sei contraggono almeno un’infezione dell’orecchio entro il terzo anno di vita). Si tratta di un’infezione in genere causate da batteri che spesso interviene dopo infiammazioni che interessano le vie respiratorie come naso e faringe (e non a caso si registra soprattutto in inverno a seguito di raffreddori, faringiti o sinusiti). L’otite media all’orecchio è dunque di solito causata da batteri e spesso inizia a seguito di un mal di gola, un raffreddore o anche un’allergia a carico delle vie aeree superiori. Se l’infezione è batterica, questi stessi batteri possono diffondersi all’orecchio passando dalla ‘tromba di Eustacchio’ (il piccolo canale che mette in comunicazione l’orecchio con la gola e che nei bimbi è più delicato perché meno inclinato che nell’adulto e quindi più facilmente percorribile da germi e batteri). L’otite media comporta sempre la presenza di fluidi, di solito pus giallastro, all’interno dell’orecchio e provoca forte dolore interno, arrossamento del timpano e febbre.

Diagnosi specialistica

Lo specialista otorinolaringoiatra, mediante la nuova tecnica della diagnosi al microscopio, può accertare in pochi istanti se il paziente è affetto da otite media. Il microscopio permette in pochi secondi anche al paziente stesso di vedere in diretta l’infiammazione con immagini ad alta definizione su un grande monitor, verificando sia il funzionamento dell’orecchio (e magari anche che l’efficacia delle terapie avviate prima di rivolgersi allo specialista). La diagnosi può essere eseguita anche mediante otoscopio, strumento che permette di vedere la presenza di secrezioni e l’eventuale rigonfiamento del timpano. In aggiunta l’otorino può effettuare altri due esami molto validi: l’audiometria tonale, che misura l’eventuale perdita di udito e la timpanometria, che serve a misurare la pressione dell’aria nell’orecchio medio e conseguentemente a verificare se le tube di Eustachio funzionino correttamente. I due test aiutano lo specialista otorino nel determinare la gravità dell’otite e a decidere una terapia appropriata.

La cura dell’otite media

E’ consuetudine somministrare un antibiotico per un periodo variabile (da 5 a 10 giorni) poiché, anche se il dolore all’orecchio può risolversi in breve tempo, l’infezione impiega molto più tempo per risolversi completamente. Spesso, tuttavia, soprattutto nel bambino, per alleviare il dolore vengono somministrati farmaci antidolorifici e analgesici per alcuni giorni, senza ricorrere agli antibiotici. Questo tipo di approccio ‘attendista’ è legato alle ormai conosciute limitazioni degli antibiotici, che infatti sono inutili nel caso di infezioni provocate da virus, non eliminano il fluido/pus accumulato nell’orecchio medio e possono causare effetti collaterali.

Come prevenire le infezioni

La terapia preventiva dell’otite mira a correggerne i fattori predisponenti: ipertrofia dei turbinati, adenoidismo, allergie (pollini, polveri ed altri inalanti), disfunzioni della tuba di Eustachio. Se il bambino soffre di infezioni ricorrenti, invece di prescrivere una terapia antibiotica di medio-lungo periodo, lo specialista studierà il caso nel dettaglio e la terapia atta a prevenire l’insorgenza di ulteriori infezioni. Se l’otite media si presenta di frequente in un bambino, infatti, può esserci una predisposizione dovuta alle adenoidi, piccole tonsille situate nella parte posteriore del naso, al confine fra il naso e la gola. Queste, poste dietro il naso, hanno il compito di bloccare i germi. Tuttavia producendo anticorpi in grande quantità, ma di scarsa qualità, possono ingrossarsi dando vita all’ipertrofia adenoidea diventando un vero e proprio serbatoio di germi che possono raggiungere facilmente l’orecchio. All’origine dell’otite, quindi, c’è un eccessivo volume delle adenoidi. La diagnosi corretta di ipertrofia delle adenoidi può essere fatta solo dallo specialista otorino. Il pediatra non possiede gli strumenti per determinare con certezza la presenza e la gravità delle adenoidi. L’ipertrofia delle adenoidi può essere evidenziata solo ed esclusivamente con la video fibroscopia, esame ambulatoriale veloce, indolore, preciso e documentale. Nel caso l’esame in questione accerti lo stato di ipertrofia può essere necessario ricorrere all’asportazione chirurgica delle adenoidi stesse (adenoidectomia coblator). La rimozione delle adenoidi con tecnologia Coblator è la nuova frontiera della chirurgia pediatrica in otorinolaringoiatria. Permette di evitare sanguinamento del tessuto da rimuovere, non provoca dolore durante e dopo l’intervento e garantisce una guarigione veloce. Con l’intervento di adenoidectomia Coblator i risultati sono definitivi e si evita l’assunzione di farmaci inutili quanto dannosi. Negli adulti, invece, il ripetersi di otiti può essere legato ad una cattiva respirazione nasale indice di ipertrofia dei turbinati (una condizione di malattia del naso dovuta ad ingrossamento della mucosa dei turbinati inferiori). Tale patologia può essere diagnosticata e curata dallo specialista otorino in ambulatorio con procedura indolore veloce ed efficace, tramite laser e radiofrequenza. Anche la sinusite, processo infiammatorio causato da un’infezione di diversi ceppi di batteri che rende difficoltosa la respirazione può generare otite. Anche in questo caso l’ipertrofia dei turbinati, determinando una scadente ventilazione delle cavità nasali, può essere causa di sinusite e di otite poiché crea un ambiente dove i batteri possono proliferare. Lo specialista, dopo una diagnosi eseguita con video fibroscopia del naso, può intervenire in modo indolore con laser terapia della sinusite cronica, trattamento di chirurgia ambulatoriale, condotto in anestesia locale, mediante una sottile fibra ottica laser.

A cura del Dottor Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria