Non è solo un modo di dire, sentire il classico ‘groppo o nodo in gola’, infatti, è quel fastidio vero e proprio tra ugola e palato – tra l’altro spesso avvertito in modo continuo – che può letteralmente toglierci il sonno e farci vivere a braccetto con l’ansia e lo stress. Il nodo, spesso chiamato anche globo o bolo, provoca quella fastidiosa sensazione di avere qualcosa che ostruisce la nostra gola, qualcosa che in realtà non c’è perché molto spesso a causare quel senso di groppo, di ostruzione, è un problema legato alla muscolatura della gola stessa e, molto più di frequente, il nodo in gola è dovuto a disturbi del sonno, come le apnee, a loro volta generate da un prolasso, ossia allungamento o rigonfiamento eccessivo, del palato.

Come viene percepito ‘quel corpo estraneo’ che provoca ansia

Il nodo in gola, disturbo molto frequente, è spesso percepito come una massa, come un globo di catarro che persiste e non si riesce ad eliminare. I pazienti che lamentano la presenza di un nodo in gola sono soliti parlare di “un corpo estraneo”, di un ‘qualcosa’ che ostruisce provocando un fastidio localizzato, ma è bene precisare che il modo di descrivere il ‘groppo o nodo’ varia di persona in persona.

Una sensazione stressante

In molti casi, è bene precisarlo, la sensazione di “avere qualcosa in gola” è, appunto, solo una sensazione, fortemente reale, ma pur sempre solo una sensazione o impressione, che dir si voglia.

Non di rado, infatti, il nodo alla gola può essere legato a particolari stati emotivi vissuti, magari per lunghi periodo di tempo, dalla persona o a stili di vita particolarmente stressanti o, ancora, ad un sentimento di rabbia tenuto dentro e frustrato. La deglutizione eccessiva o il fatto di schiarirsi in continuazione la gola non fanno altro che irritare la gola e peggiorare la sensazione: il paziente può entrare in un circolo vizioso, quindi cercate di non deglutire troppo e di non schiarirvi troppo la gola, anche se vi verrebbe spontaneo.

Indispensabile la visita dallo specialista

Per comprendere quali siano le cause reali del fastidioso e insistente ‘nodo in gola’, ma anche per escludere complicanze o disturbi più gravi, è fondamentale rivolgersi ad uno specialista e sottoporsi ad una visita accurata. Il controllo dello otorinolaringoiatra ci restituirà, infatti, una diagnosi chiara sulle cause del persistente ‘groppo in gola’, andando, tra l’altro, ad escludere eventuali disfagie, ossia quei disturbi strutturali di faringe o esofago, disturbi che richiedono, ovviamente, trattamenti di ben altro tipo rispetto al nodo in gola. La visita dello specialista mira innanzitutto a sgombrare il campo da qualsiasi causa psicologica. Al fine di approfondire l’esistenza di problematiche di tipo ‘strutturale’ o muscolare a carico di gola, palato, faringe o esofago, il medico dovrà per prima cosa passare al setaccio i sintomi avvertiti dal paziente. E’ possibile, infatti, che il nodo in gola venga avvertito in modo continuativo, ad esempio anche in assenza di attività legate alla deglutizione, oppure che il fastidio si accentui quando si mangia o si beve. Oltre ad una palpazione di collo e gola e all’osservazione esterna della funzionalità motoria della gola durante la deglutizione, lo specialista procederà ad una esplorazione delle alte vie aeree (naso e gola) mediante endoscopia a fibre ottiche, indispensabile per stabilire la presenza di eventuali sedi di ostacolo al normale passaggio dell’aria.

Dall’endoscopia a fibre ottiche alla soluzione del problema

Il nodo alla gola, come già abbiamo avuto modo di sottolineare in apertura di articolo, è infatti spesso sintomo di apnee del sonno causate da un ostacolo che è rappresentato, nella maggioranza dei casi, dall’allungamento del palato. Tale condizione è in molti casi alla base di quel senso di ‘ostruzione’ che viene comunemente definito nodo in gola. La visita dallo specialista per indagare e curare il nodo alla gola può, quindi, rivelarsi doppiamente preziosa consentendo di porre rimedio anche alla problematica, ben più seria delle apnee del sonno e del prolasso del palato. Quando le apnee del sonno sono ripetute e prolungate nel tempo, infatti, possono insorgere complicanze piuttosto serie, come il rialzo della pressione arteriosa (ipertensione), alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie), sino all’aumentato rischio di infarto cardiaco ed ictus cerebrale, nonché la comparsa di sindromi ansioso-depressive.

Il rimedio rapido e indolore: intervento laser al palato

In gergo medico si chiama palatoplastica laser assistita (laup) e altro non è che un rapido e indolore intervento laser ambulatoriale in grado di risolvere in un solo colpo quel senso di nodo alla gola e, soprattutto, la problematica delle apnee notturne. L’intervento in questione si effettua in ambulatorio, in anestesia locale (come quella del dentista) e consente di diminuire in pochi minuti la lunghezza o il rigonfiamento eccessivo di palato e ugola. Inoltre, quando sono presenti tonsille troppo voluminose (anch’esse spesso fonte del cosiddetto nodo alla gola) l’intervento laser al palato viene esteso anche alla riduzione delle tonsille infiammate.

Come avviene l’intervento

La superficie di palato e ugola viene resa insensibile al dolore da un apposito spray anestetico. Si procede quindi all’iniezione anestetica nella zona da trattare, precedentemente resa indolore dall’effetto dello spray. Il medico, mediante laser CO2, procede a ridurre la lunghezza e lo spessore della mucosa di palato e ugola. La mucosa non viene toccata da nessuno strumento, perché ad agire è solamente la luce del laser, questo consente quindi di intervenire in assoluta sterilità. La laser terapia, oltre a durare pochi minuti e ad essere totalmente indolore, non genera alcuna fuoriuscita di sangue consentendo, quindi, una cicatrizzazione immediata e la dimissione altrettanto immediata del paziente.

A cura del Dottor Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria